Più di vent'anni di vita: lavorato, fatto e disfatto non so più quante volte. Poi messo nel dimenticatoio...Ora l'ho ripreso in mano, l'ho fatto diventare la mia terapia contro i pensieri negativi che mi attanagliano: maglia dritta, rovescia, gettato e così via, per concentrarmi solo sul lavoro.
La maglia che ne è venuta fuori non è un modello dei migliori, però l'ho fatta come se fosse stata la prima. Da notare la dimensione del cotone e quella dei ferri n° 5,5 che hanno reso il traforo molto "arioso". Lo schema l'ho fotografato perchè non ho lo scanner; anzi devo ringraziare Luca che mi mette a disposizione il suo portatile ed il suo telefonino, da poggiare sul davanzale della finestra, per potermi connettere alla rete...
Ho lavorato sia il davanti che il dietro allo stesso modo. Poi ho abbellito un po' il liscio davanti perchè mi sembrava smorto. Anche qui ho dovuto arrangiarmi perchè in paese non c'è una merceria, solo due negozietti-emporio ed un bar...
Così ho fatto il punto catenella con il filo da cucito della treccia per i rammendi e, per fare i fiorellini all'uncinetto (imperfettissimi poichè li ho fatti ad occhio, cercando di ricordare quando li facevo da ragazzina...) ho diviso i capi del cotone ricavandone un filo più sottile.
Certo, il risultato è un po' naif, però lo sappiamo noi che creiamo con le nostre mani quanto sia grande la soddisfazione di dire: "L'ho fatto io!"
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