Per "loro" intendo i miei figli...
Ieri sera, mentre loro giocavano alla PS3 con un amico, io ho visto
questo film trasmesso da Canale 5.
E' stato veramente un pugno allo stomaco, un crescendo di emozioni angoscianti, un immedesimarsi con terrore nei genitori protagonisti.
Non che questo mondo mi sia sconosciuto: ho iniziato da piccolina ad esserne condizionata, "grazie" ad un fratello di mio padre che, ultimo di cinque figli ed unico fortunato a non dover andare a lavorare prestissimo come gli altri, ma a poter frequentare la scuola, ha pensato bene di rovinarsi e rovinare la vita di tutti noi familiari, con la droga... Letteralmente, un pioniere nel mio paese.
Per questo motivo ho sempre cercato di spiegare loro le cose, per quello che può servire (e lo dico con amarezza...) anche facendo riferimento alla mia esperienza personale passata e facendoli partecipi di quelle recenti. Mi riferisco alla morte di uno splendido ragazzo della mia famiglia, che un anno fa ci ha lasciato.
Un viso d'angelo con gli occhi dalle lunghe ciglia scure abbassate per sempre, coricato in uno stretto e lungo letto di legno dal quale non si sarebbe più alzato... E l'angoscia di vedere sovrapporsi la visione, sfocata dalle lacrime, del suo volto con quello di mio figlio coetaneo.
Una cosa è certa: siamo impotenti. Nonostante tutto ciò che potremmo dire o fare, sono loro che decidono, che vivono le situazioni lontano da noi, che faranno leva sul loro carattere forte, se sono fortunati ad averlo, o che si faranno condizionare irrimediabilmente da qualche pseudoamico.
E credo che fargli vedere questo film non potrà che farli riflettere; e nemmeno noi genitori siamo esonerati dalla riflessione, questo è poco ma sicuro.