Un telo preso al volo, tre minuti di bici e la spiaggia è qui, davanti a me, libera, bianca, pulita...
Il sole è pallido, il mare fruscia, il venticello lo fa increspare e schiumare alla riva... Mi incammino verso sud, camminando sulla battigia lambita dall'acqua, con lo sguardo fisso in basso, a guardare i gusci delle piccole conchiglie sparse tra i sassi, a cercare qualcosa di insolito nel colore e nella forma, a catturare le impronte di chi è passato prima di me, con il rimpianto di poter fotografare solo con i miei occhi... Poi torno indietro, stavolta camminando nell'acqua a tratti tiepida, limpida, cristallina, rivelatrice delle linee giocate dalla sabbia sul fondo, dei piccoli granchi che le si ficcano sotto, spaventati al mio passagio, delle alghe che dondolano al ritmo della lieve corrente...; a tratti invece ruvida, opaca, increspata dalle onde mosse dal vento, gelida nello sfiorare le gambe, faticosa e dura da oltrepassare...
E' così speciale questo momento, senza la confusione della folla di luglio e agosto, senza la musica a palla che accompagna la mattina degli stabilimenti balneari che devono far divertire, giustamente, i bagnanti. Solo i versi degli uccelli, il rumore del mare e del vento e la vocina di qualche bimbo che ancora ha la fortuna di non andare a scuola...Suoni che riescono anche a far sparire il rumore delle auto che passano sul lungomare e che mi fanno amare il posto in cui mi trovo, spesso sottovalutato e non apprezzato appieno...
Per una bella veduta...
Per la cronaca: la mia uscita ha fatto andar via il sole....